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Chemistry Europe ha premiato 27 chimici per il loro eccezionale supporto e contributo alla joint publishing europea (https://www.chemistryviews.org/details/ezine/1495639/Chemistry_Europe_F…). La Fellowship è il più alto riconoscimento assegnato da Chemistry Europe, i cui criteri di assegnazione sono riportati a questo link. Tra i nuovi Fellows ci sono Angela Agostiano (anche Presidente eletto per il 2024) e Nicola Armaroli, ai quali abbiamo rivolto qualche domanda. Ci congratuliamo con tutti i nuovi Chemistry Europe Fellows, in particolare con i colleghi italiani.
Il Conou, nei suoi quarant’anni di storia, dimostra che la circolarità totale (98%) è possibile, con una filiera di raccolta efficace e difendendo la priorità alla rigenerazione. Un traguardo conseguito segregando e concentrando gli inquinanti presenti “nell’olio usato”, come dimostra il caso silicio. La qualità al centro anche per le basi rigenerate i cui standard consentono l’eliminazione di tutti i residui di degrado e additivi. Chiave di successo è anche il modello Consorzio che, senza fine di lucro, è in grado di assicurare la missione ambientale.
Il progetto LEVANTE si focalizza sullo sviluppo di nuovi processi catalitici volti alla valorizzazione dell’acido levulinico e dei suoi esteri verso tre classi di composti: i rispettivi chetali, l’acido difenolico, il γ-valerolattone e i successivi prodotti di riduzione. Il progetto LEVANTE sarà sviluppato in accordo con i principi della green chemistry e della sostenibilità dei processi produttivi, aprendo così la strada a tecnologie innovative per la completa valorizzazione di tale composto.
Elettricità e idrogeno sembrano i vettori energetici preferiti per il loro comportamento allo scarico. Pur avendo un fascino evocativo, non sono gli unici in grado di annullare le emissioni dei gas serra (GHG), pertanto la scelta più opportuna va operata sulla base dei comportamenti lungo l’intero ciclo di vita (LCA) dei potenziali candidati. Lo scopo di questo documento è quello di fare un’analisi delle varie opzioni considerate.
La plastica è un materiale ad alto contenuto tecnologico ed ampiamente diffuso nell’utilizzo quotidiano. Per contro, se non correttamente gestita, la plastica a fine vita può causare i problemi ambientali che stiamo vivendo. L’Agenda 2030, inoltre, pone obiettivi di sostenibilità che impongono, tra gli altri, un cambiamento volto a passare da un’economia lineare ad una circolare. In questo scenario anche il riciclo delle materie plastiche ha un ruolo fondamentale ed insostituibile. Nel presente articolo si illustrano le principali vie di riciclo delle plastiche.
L’Università di Napoli ‘Federico II’, in partnership con altri atenei italiani, si è fattao carico della nuova esigenza formativa nei settori dell’economia circolare e della bioeconomia e ha implementato, tra l’altro, due iniziative: il corso di laurea magistrale (Classe LM71) in Industrial Chemistry for Circular and Bio Economy e il Master Universitario di II livello BIOCIRCE (Bioeconomy in the Circular Economy). In questa breve nota descriveremo le due iniziative.
In questa nota sono riportati cenni sulla lezione tenuta da Paul Anastas, fondatore della Green Chemistry, alla 14a Scuola della Green Chemistry svoltasi lo scorso luglio a Venezia e organizzata da Pietro Tundo. Nella lezione Anastas ha ricordato 4 suoi recenti articoli che hanno trattato i seguenti aspetti della green chemistry: ossidazione di gruppi C-H con catalizzatori poco costosi a base di composti di cobalto; rappresentazione dell’albero della green chemistry, con i rami che ricordano i principi e con le foglie le loro diverse realizzazioni industriali; la sintesi di biopesticidi per reazione di metatesi e la rappresentazione simbolica delle diverse realizzazioni della green chemistry in una copia della tavola periodica di Mendeleev.
Tra le tecnologie emergenti in campo farmacologico, la Prossimità Chimicamente Indotta rappresenta un’interessante alternativa a quelle attualmente in uso, aprendo nuovi possibili orizzonti terapeutici. Il meccanismo si basa sull’uso di una piccola molecola capace di avvicinare tra loro due proteine che altrimenti non interagirebbero, innescando di conseguenza la risposta biologica desiderata.
Il caffè è la bevanda più consumata al mondo dopo acqua e tè. Per questo gli scarti derivanti da produzione e consumo di caffè sono da tempo un tema interessante per l’economia circolare. Utilizzare questi scarti materiali carboniosi per produrre dispositivi elettrochimici di accumulo e conversione di energia è un’interessante prospettiva per la transizione verso una società elettrificata.
La sintesi dell’iconico triangulene di Clar nel 2017 ha rilanciato la ricerca di ferromagneti organici con struttura non-Kekulé e stati fondamentali di alto spin. Le caratteristiche topologiche ed elettroniche degli [N]trianguleni, assimilabili a frammenti di nanografene con bordo a zig-zag, rendono questa classe di materiali di grande interesse per lo sviluppo della spintronica del futuro.
Ricorre quest’anno il bicentenario della nascita dello scienziato francese Louis Pasteur (1822-1895), chimico di formazione e poi microbiologo, i cui studi ebbero vasta risonanza in campo alimentare, agricolo e medico, pur tra accese rivalità e alcune polemiche.