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Twisted fiber yarns revolutionized human culture. Improvements in technology were made throughout the common era, but serious attempts to understand the structure and properties of textile yarns date only from the 17th century. In this paper, visual evidence of the structure of textile filaments will be presented from 1665 to 1977. Major advances were made in the 20th century thanks to the development of X-ray crystallography. The study of the mechanical properties of textile filaments dates from the 19th century and continues in the present.
Riduzione dell’impatto ambientale e garanzia delle performance sono le due traiettorie per un mercato europeo sulla strada della ripresa. RadiciGroup, azienda leader nella produzione di filati sintetici, punta su prodotti da riciclo o da fonte bio, facendo dell’economia circolare il suo modello di business.
Le fibre naturali sono di origine vegetale o animale e, in questa nota, vengono esaminate nell’ottica della sostenibilità ambientale. Durante le fasi di coltivazione e lavorazione le colture vegetali ed animali, richiedono trattamenti chimici considerevoli che contaminano aria, acque e suolo e, in parte, permangono nella fibra.
Orange Fiber ha brevettato e produce tessuti sostenibili dai sottoprodotti dell’industria agrumicola. Il processo che consente di estrarre cellulosa da agrumi atta alla filatura è stato sviluppato in laboratorio e poi ottimizzato con istituti e centri di ricerca. Ciò ha permesso all’azienda di stringere importanti partnership di filiera e gettare le basi per il successivo scale up industriale.
Lo scopo dei trattamenti chimici antifiamma è quello di diminuire nei materiali trattati sia la facilità di innesco che la velocità di propagazione della combustione. Considerato il pericolo derivante dai rischi di esposizione alla fiamma ed il vasto interesse applicativo dei substrati tessili, tali trattamenti rivestono grande rilevanza al punto da sollecitare la ricerca scientifica verso approcci chimici innovativi, al passo con le più attuali esigenze legate alla salute umana ed all’ambiente.
Le più recenti azioni messe in campo dagli operatori di settore, volte a preservare le caratteristiche di pregevolezza del cuoio, quale materiale di punta per il Made in Italy, oltre che per i settori emergenti della bioeconomia circolare, possono rappresentare allo stato attuale un esercizio in grado promuovere quella svolta tecnologica e green che, ad oggi, rappresenta uno degli obiettivi primari del PNRR. Le tecnologie abilitanti per la concia riescono particolarmente a sostenere il settore in tale sfida.
Dopo circa quindici anni dalla pubblicazione del più grande Regolamento della storia sulle sostanze chimiche, si inizia anche in Europa a valutare la registrazione dei polimeri. Per alcuni settori applicativi, come il tessile e il conciario, la sfida sarà enorme ed è importante iniziare a lavorare fin da adesso per sviluppare dei processi che possano supportare la piccola/media imprenditoria italiana.
L’indirizzo “Tecnico di Sistema Moda”, introdotto dalla riforma a supporto del comparto tessile, vede la Chimica Applicata tra le discipline caratterizzanti. Dopo dieci anni di esperienze vengono proposti temi e indicazioni per la didattica, anche nella chiave della sostenibilità.
Così come la televisione, a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso, ha contribuito alla diffusione della lingua nazionale, la manualistica tecnico-scientifica Hoepli, nata nel 1875, ha favorito lo sviluppo industriale del Paese, mentre quella di area storico-umanistica ha contribuito alla diffusione della cultura in ampi strati della popolazione. Qui si parlerà soprattutto dei primi e, in particolare, di quelli per tintoria e concia.
Le biomasse lignocellulosiche sono una fonte rinnovabile di materiali ad alta prestazione. I nanocristalli di cellulosa sono biodegradabili e biocompatibili e presentano una serie di interessanti applicazioni che vanno dall’elettronica alla protezione del patrimonio culturale. La lignina solo ultimamente sta svelando il proprio potenziale nel campo dei materiali avanzati.
L’uso di sostanze chimiche nocive nell’industria dell’abbigliamento e delle calzature porta con sé un forte impatto negativo sull’ambiente e sull’uomo. L’articolo illustra come il programma di ZDHC (la Roadmap to Zero) possa supportare la filiera in un percorso di transizione verso una produzione più sostenibile utilizzando formulazioni conformi alla MRSL di ZDHC e implementando un’efficace gestione sostenibile delle sostanze chimiche.
Sin dalla fondazione, quasi un secolo fa, l’Associazione, costituitasi come no profit e oggi diventata ente del terzo settore, focalizza la propria azione sulla divulgazione tecnico-scientifica in ambito tessile, coloristico e chimico, indirizzando i propri sforzi verso i tecnici dell’industria, gli studenti, i formatori, mantenendo così viva la lunga tradizione e la cultura tessile italiana.
Diverse aziende del territorio biellese e non, assieme ad istituti di ricerca, hanno intrapreso una serie di progetti di ricerca per valutare una possibile via di valorizzazione energetica, mediante gassificazione e pirolisi, di sottoprodotti tessili per i quali non è possibile procedere a riciclo e riuso. Sono state progettate e costruite due unità prototipali pilota di diversa taglia al fine di valutare la fattibilità del processo di produzione di syngas e char.