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La zeolite è un allumino-silicato cristallino idrato che presenta proprietà chimico-fisiche particolari e innovative. Negli ultimi anni l’agricoltura si è trovata a far fronte a carenze idriche, inquinamento da metalli pesanti sia nel terreno che nelle acque, diminuzione del benessere all’interno degli allevamenti; queste difficoltà possono essere gestite anche con la zeolite. Le proprietà di questo minerale, infatti, trovano un largo utilizzo in un’agricoltura moderna e attenta all’ambiente.
Le argille minerali, materiali bio ed ecocompatibili, disponibili in grande quantità a basso costo e riciclabili, rappresentano una risorsa a cui guardare sia per la salvaguardia dell’ambiente e della salute umana che per il ruolo di primo piano che esse possono avere per uno sviluppo tecnologico sostenibile.
Gli oli esausti vegetali, utilizzati come materie prime alternative agli oli vegetali alimentari e agli oli di origine petrolifera, sono già utilizzati da alcune industrie in Italia e tre di queste sono ricordate in questa nota.
Laviosa Chimica Mineraria, azienda familiare da quattro generazioni, è una delle principali aziende nel mondo attive in ricerca, estrazione, lavorazione e commercializzazione di bentonite. Con i suoi nove stabilimenti produttivi dislocati in Italia, Francia, Spagna, Turchia, India e Cina, è attiva e presente sui mercati a livello mondiale. La particolare struttura e la composizione chimica sono responsabili delle molteplici caratteristiche della bentonite che, grazie a questo, è protagonista in molti aspetti della nostra vita quotidiana perché impiegata in molteplici settori industriali: pitture e plastiche, tecnologie di impermeabilizzazione, ingegneria civile, perforazioni e tunnel, lettiere per gatti, fonderia, detergenza, cosmetica, mangimistica, bevande, trattamento acque e altre applicazioni.
Le diverse problematiche legate allo stoccaggio convenzionale dei rifiuti minerari nei bacini di decantazione richiedono un approccio più attento all’ambiente. In questo articolo, vengono presentate possibili applicazioni degli scarti minerari come materiali da costruzione, recupero di precursori chimici e loro conversione in nanomateriali per l’accumulo di energia e il risanamento ambientale.
L’attività di ricerca legata al ‘Premio Giovane Ricercatore’ 2022, assegnato dalla Divisione di Chimica Analitica della Società Chimica Italiana, riguarda lo sviluppo di biosensori, con particolare riferimento agli studi che hanno portato all’individuazione di soluzioni innovative per il trasferimento elettronico diretto tra enzimi e superfici elettrodiche.
Questo studio riporta lo sviluppo di elettrocatalizzatori a base di metalli non nobili, per applicazioni in celle a combustibile microbiche (MFCs) e celle a combustibile a membrane a scambio anionico (AEMFCs). Diversi approcci di sintesi sono stati proposti e ottimizzati per ottenere materiali nanostrutturati funzionalizzati ad hoc altamente attivi e stabili.
L’attività di ricerca premiata dalla Divisione di Elettrochimica con il “Premio di Laurea FIAMM Energy Technology” 2022 ha riguardato lo sviluppo e la caratterizzazione di filler ibridi da incorporare in elettroliti solidi nanocompositi per batterie al litio. Particolare attenzione è stata anche dedicata all’investigazione dei fenomeni di self-healing osservati in questi dispositivi.
L’attività legata al Premio Junior alla Ricerca 2022 ‘Chimica organica nei suoi aspetti metodologici’ ha riguardato lo sviluppo di nuove metodologie sintetiche asimmetriche degli esteri boronici. Tali metodologie permettono, inoltre, l’introduzione di gruppi organici fluorurati, offrendo così nuove strategie per l’incorporazione di atomi di fluoro in composti farmaceutici.
La Divisione di Chimica dei Sistemi Biologici della SCI e la Società Italfarmaco conferiscono il Premio “Gastone De Santis” a giovani ricercatori per ricerche rilevanti per la Chimica dei Sistemi Biologici. Tra i vincitori 2022 vi è Francesca Munari per lo sviluppo di approcci di chimica biologica rivolti allo studio dell’ubiquitinazione di Tau, una proteina chiave nella malattia di Alzheimer.
In occasione di una delle prime riunioni della Royal Society di Londra (1662) agli accademici fu richiesto un parere su alcune gocce di vetro solido dal comportamento inatteso e, da allora, si può dire che l’interesse per questi oggetti non sia mai tramontato. Nuove tecniche d’indagine hanno ridato slancio alle ricerche che li riguardano e oggi non solo gli scienziati dei materiali ma anche i vulcanologi se ne occupano.
Il progetto di ricerca relativo al Premio di Dottorato ‘In memoria del Prof. Claudio Maria Mari’ della Divisione di Elettrochimica della SCI ha riguardato lo studio di alcuni materiali in grado di incrementare la densità energetica delle attuali batterie a base litio. I materiali sviluppati hanno mostrato ottime proprietà elettrochimiche, garantendo al contempo un basso impatto economico e ambientale, e dimostrandosi di interesse per futuri scale-up.
Il progetto di ricerca per il quale ho ricevuto il “Premio Tesi di Dottorato per l’Ambiente, l’Energia e le Nanoscienze” dalla Divisione di Chimica Organica della SCI, ha riguardato la scoperta di una nuova classe di molecole macrocicliche denominate Prismareni. I nostri studi hanno messo in luce alcune interessanti proprietà supramolecolari di questi host macrociclici.
Le contaminazioni alimentari che si propagano fino alle fasi avanzate di produzione causano ingenti problematiche economiche, sociali ed ambientali. Grazie all’innovativa integrazione di due dispositivi optoelettronici organici e di un reticolo plasmonico nasce una nuova classe di sensori miniaturizzati per analizzare gli alimenti nelle prime fasi di produzione.
La preparazione di gel supramolecolari multicomponenti offre la possibilità di ottenere materiali inaccessibili con le singole componenti. In questo lavoro abbiamo miscelato un gelator stabile ed uno in grado di cristallizzare nel tempo. Il gelator stabile è in grado di allinearsi in un campo magnetico, formando un gel allineato che influenza la morfologia dei cristalli in crescita al suo interno.