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Il premio Nobel per la Chimica 2019 è stato assegnato a John B. Goodenough, M. Stanley Whittingham e Akira Yoshino per il loro contributo allo sviluppo della batteria agli ioni di litio. Questa batteria ricaricabile innovativa ha gettato le basi dell’elettronica “wireless”, di cui domina da anni il mercato, e sta rendendo possibile l’introduzione in larga scala dell’autotrazione elettrificata e lo stoccaggio efficiente di energia da fonti rinnovabili, verso un mondo privo di combustibili fossili. Nel presente articolo vengono ripercorse le tappe principali dello sviluppo delle batterie litio-ione e il background scientifico, dando luce alle motivazioni che hanno portato all’assegnazione del Premio Nobel per la Chimica a tre eminenti scienziati, così come divulgato dalla stessa Accademia Reale Svedese delle Scienze. Gli autori sottolineano, inoltre, il ruolo di primo piano che l’Italia ha avuto in questo settore, dedicando un paragrafo al contributo del Prof. Bruno Scrosati.
Ci ha lasciato il 2 ottobre 2019 Giorgio Squinzi, che, oltre essere stato per tanti anni presidente di Federchimica, è stato anche presidente di Confindustria dal 2012 al 2016. In suo ricordo riporteremo un editoriale che è stato scritto alla notizia che era stato nominato presidente del Cefic e i titoli degli articoli da lui inviati nel corso degli anni a La Chimica e l‘Industria, con qualche cenno al loro contenuto.
È un grande onore, come socio della SCI e come direttore della rivista, ripubblicare l’introduzione di questo articolo sulle “Lithium Batteries” di Bruno Scrosati (presidente della SCI nel triennio 1996-1998), apparso nel 1997 su La Chimica e l’Industria, 79(4), 463, proprio in questo numero dedicato al Convegno di Salerno sui rapporti Industria-Accademia, nell’anno dedicato alla storia della nostra rivista per la celebrazione dei suoi 100 anni e nell’occasione dell’annuncio del premio Nobel per la Chimica recentemente attribuito a tre chimici stranieri “For development of lithium ion batteries”, motivazione con lo stesso titolo di questo articolo. Le batterie al litio sono state oggetto della ricerca di Scrosati per molti anni con parecchie pubblicazioni, brevetti e collaborazioni con numerose industrie nazionali e straniere. Inoltre non dobbiamo dimenticare che le batterie sono utilizzate “nelle macchine elettriche, strumenti efficaci per migliorare l’area delle citta”, titolo, questo, di un altro articolo di Scrosati pubblicato nella nostra rivista nell’ottobre del 1998.
La figura di Scrosati è emblematica per spiegare quelli che devono essere i rapporti fra Accademia e Industria. (FT)
Il convegno della SCI di Salerno è stato aperto con un tavola rotonda dal titolo “Nessun futuro senza chimica” che si è conclusa con un mio intervento sull’industria chimica italiana, che riporto di seguito, riguardante gli aspetti positivi e gli aspetti negativi dell’industria chimica secondo la percezione della società, il ruolo della ricerca e i rapporti con i giovani.
Nei due giorni di seminario è chiaramente emerso quanto la chimica, la ricerca scientifica e l’avanzamento tecnologico industriale siano essenziali e complementari nel quotidiano sforzo profuso dalle istituzioni pubbliche e dalle forze dell’ordine per avere una società più sicura e resiliente nei confronti di minacce legate all’uso di sostanze pericolose di natura chimica o biologica, di materiali esplosivi o di stupefacenti per finalità illecite e criminali.
La chimica degli esplosivi, unitamente agli aspetti fisici correlati al fenomeno dell’esplosione, ci permettono da decenni di avvalerci delle spesso sorprendenti caratteristiche di tali materiali nei più svariati campi dell’ingegneria e dell’industria. Tali aspetti, ben conosciuti da organizzazioni criminali e terroristiche, vengono spesso purtroppo resi funzionali, in maniera duale, alla creazione di Ordigni esplosivi improvvisati ed Armi di distruzione di massa; da ciò ne deriva l’importanza di analizzare tali minacce nei loro effetti sia diretti che indiretti, al fine di poterne mitigare gli impatti riducendo la percentuale di rischio residuale.
Il campionamento e la rilevazione di tracce di esplosivi sono una sfida che dura da diversi decenni e sono tra i problemi critici nella scienza di difesa, sicurezza pubblica e contro-terrorismo. Il presente lavoro fornisce una rassegna dei progressi compiuti negli ultimi anni in questo campo.
Il workshop “La chimica incontra la bioeconomia” ha presentato e discusso, con un approccio interdisciplinare, il contributo della chimica ai vari aspetti legati alla bioeconomia, evidenziando la necessità di progetti e attività di ricerca a supporto di un’innovazione tecnologica e industriale sostenibile basata su risorse rinnovabili per produzione di beni di consumo. Qui sono descritti i principali contributi orali.
Mater-Biopolymer is the most recent bioeconomy infrastructure of Novamont Group, dedicated to the production of Origo-Bi, a biodegradable biopolyesters of renewable origin. The plant represents another virtuous example of the group’s development model, which looks at the bioeconomy as a factor of territorial regeneration.
La scienza dei peptidi apre promettenti prospettive di ricerca e applicative su tematiche di forte impatto sociale e industriale, come emerso dai contributi presentati durante il workshop “Smart peptide chemistry for next generation industry in a sustainable society”.
Il workshop ha presentato e discusso, con un approccio interdisciplinare, il contributo della fotochimica in vari campi sia applicativi che sociali.
The workshop aimed to foster the interaction between Industries and Research Institutions to address the challenge of sustainability of products. The Industries have presented their needs, strategies and results in the field, the Research Institutions their idea, tools and results in a new communication modality that makes more effective to bridge idea to innovation.
La percezione dei limiti di tutte le risorse naturali del pianeta, compresa la risorsa ambientale, ha portato alla condivisione diffusa del concetto di sostenibilità e sviluppo sostenibile. L’articolo evidenzia l’approccio Mapei alla sostenibilità economica, ambientale e sociale, nonché i relativi dati chiave del 2018.
La conversione dei rifiuti urbani in prodotti di sintesi, via gassificazione, rappresenta un’alternativa strategica e conveniente sia rispetto ai sistemi produttivi convenzionali, fondati sull’utilizzo di fonti non rinnovabili, sia rispetto alle attuali modalità di smaltimento di rifiuti non più riciclabili. Il carbonio e l’idrogeno dei rifiuti, convertiti in molecole quali metanolo o urea, possono essere reintrodotti nel ciclo produttivo, in linea con il concetto di economia circolare.
Il VII simposio è stato dedicato all’analisi delle problematiche derivanti dall’utilizzo di materiali polimerici e alle possibili soluzioni proposte sia dal mondo accademico che da quello industriale. Sono state analizzate strategie di sintesi a partire da fonti rinnovabili, possibilità di miglioramento dei processi e dei prodotti oltre che i trattamenti a fine vita dei polimeri.
Despite the still large gap to be closed in order to have a proper waste management and efficient recycling process, the fact that polyolefins have a relatively low CO2 footprint and can be designed to help reducing food and water waste, as well as energy consumption for transportation, makes them a material of selection to enhance sustainability in these and many other applications.
Chemistry meets Industry and Society (CIS 2019) è il titolo di un nuovo tipo di congresso internazionale, che si è svolto per la prima volta a Salerno dal 28 al 30 agosto 2019. A promuovere l’evento è stata la Società Chimica Italiana (SCI), con la collaborazione di EuChemS, Federchimica e Farmindustria, con il supporto di INSTM e AIM.
In questo articolo saranno descritte alcune attività interattive e laboratori esplorativi sul tema “La Chimica e il mare” progettati e realizzati in diversi ambiti non formali: dai laboratori per bambini, presso il Museo, sull’effetto dell’acidificazione dei mari sui coralli e sulle conchiglie, alle attività di divulgazione delle recenti ricerche nel campo delle microplastiche durante la Notte Europea dei Ricercatori 2019.
Nel 1952, a cinquecento anni dalla nascita di Leonardo, la Società Chimica Italiana invitò Ladislao Reti (1901-1973), chimico industriale studioso delle opere del Vinciano, a tenere due conferenze dedicate a “Le arti chimiche di Leonardo”. Fu una novità perché, prima di allora, l’argomento era stato un po’ trascurato, non solo in Italia.