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La cosmetica e la nutraceutica sono due importanti settori industriali che richiedono competenze diversificate ed hanno in comune la cura del corpo dall’esterno o dall’interno e quindi come obiettivo uno stato di “salute/bellezza” prolungato nel tempo. In entrambe la chimica può giocare un ruolo rilevante
È stato motivo di grande emozione e orgoglio per la nostra rivista scoprire che tre chimici storici del nostro Paese, che avevano sofferto per le persecuzioni fasciste e razziste, alla caduta del fascismo abbiano ritenuto utile mandare una loro nota a “La Chimica e l’Industria” per condividere con la maggior parte dei chimici le loro riflessioni riguardo gli eventi tragici avvenuti negli anni appena trascorsi nel nostro Paese e le prospettive future per la chimica.
I combustibili fossili hanno fornito negli ultimi 100 anni più dell’80% del consumo di energia. Il successo che il petrolio ha avuto non è dovuto solo alla grande disponibilità e relativamente basso costo ma anche alla facilità con cui vettori energetici liquidi possono essere trasportati, immagazzinati e distribuiti per l’uso finale. Proiettandosi verso il 2050, le rinnovabili saranno la fonte energetica con la maggior crescita ma il petrolio e il gas rimarranno componenti cruciali.
Quando si pensa alla cosmetologia, probabilmente si pensa al make-up, ai profumi e all’estetica. Quando si pensa alla chimica raramente si pensa alla cosmetologia. Le due scienze sono più strettamente collegate di quanto si possa pensare e hanno un impatto economico di assoluto rilievo per il nostro Paese.
La carta d’identità di un cosmetico è la sua etichetta. Un insieme complesso di elementi, sintetizzato in uno spazio ristretto, che ha come effetto collaterale una serie d’interpretazioni fantastiche di navigatori del web, che s’improvvisano abili a giudicare la qualità di un prodotto cosmetico solo leggendone la lista degli ingredienti.
Accadermica è una start up innovativa, spin off dell’Università degli Studi di Genova che si occupa, in un’ottica di sostenibilità ed economia circolare, dello sfruttamento di scarti agroalimentari per l’ottenimento di nuovi estratti “verdi” con proprietà cosmeceutiche e nutraceutiche.
Lo sviluppo sostenibile non è solo un requisito ampiamente reclamato ma soprattutto un dovere morale che può e deve diventare un nuovo modo di concepire le attività umane. L’approccio deve avvenire su basi scientifiche, sia nella progettazione sia nella revisione di progetti, illuminato dal faro guida dell’ecologia industriale, mentre il Life Cycle Assessment fornisce l’opportunità di un’analisi completa e strutturata degli impatti.
Lo stile di vita dei cittadini dell’Unione Europea si basa su una moltitudine di apparecchiature elettriche ed elettroniche che rapidamente diventano rifiuti ricchi di molte delle 27 materie prime strategiche per la nostra economia. Un loro sapiente riciclo potrebbe trasformare le nostre case in piccole miniere di metalli preziosi.
Con il termine “nutraceutico” si intende un cibo o parte di esso con effetti benefici sulla salute o su una malattia, inclusa la prevenzione di patologie. Questo argomento è cresciuto esponenzialmente, non solo spinto dalla ricerca, ma soprattutto spinto dai consumatori in cerca di soluzioni diverse dal farmaco. Una breve descrizione dello stato dell’arte viene fornita, insieme alle vigenti regolamentazioni Europee sui claims nutrizionali e salutistici e le tendenze di mercato.
Sta sorgendo l’era della produzione energetica distribuita, dal basso impatto ambientale e da un consumo “cordless”, soprattutto legato alla (ahinoi!) più volte rimandata, rivoluzione elettrica dell’automobile. Il cuore pulsante di tale stravolgimento è la batteria ricaricabile agli ioni di litio. Sempre più performante, capace di sostenere migliaia di cicli di carica e scarica, le batterie al litio, ubiquitarie in futuro, dovranno necessariamente fare i conti con la disponibilità delle materie prime. In aiuto alla sostenibilità della futura pervasione di batterie ricaricabili nei settori produttivi, potrebbe giungere un altro metallo alcalino: il sodio.