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In questa nota sono riportate le strategie editoriali della rivista nel corso degli anni. Dalla sua nascita fino al 1971 sulla rivista sono stati pubblicati essenzialmente lavori scientifici originali di chimica industriale e informazioni sull’industria chimica; dopo il 1971 anche articoli su altri settori della chimica. Dal 1994 ad oggi sono stati pubblicati alcuni articoli scientifici originali, ma soprattutto rassegne e articoli di attualità scientifica.
L’articolo traccia sinteticamente l’evoluzione della chimica industriale in Italia a partire dalla fine della grande guerra. Nonostante le ripetute crisi e le dure competizioni fra i diversi attori che operavano nel territorio, l’industria chimica italiana ha prodotto importanti innovazioni di processo e di prodotto che vengono segnalate. Il panorama industriale di oggi è drasticamente mutato: scompare la grande industria e prevalgono i prodotti a comportamento, come i formulati.
Si riportano alcuni degli editoriali pubblicati in questi 100 anni della rivista: dall’editoriale del primo numero, un manifesto di intenti che si è cercato di mantenere negli anni, all’editoriale del 1996 di “esordio” del nostro attuale direttore responsabile, Ferruccio Trifirò, questi contributi (come tanti altri pubblicati nel corso degli anni) hanno seguito lo sviluppo della chimica e della sua industria, di pari passo con l’evolversi degli eventi che hanno caratterizzato questo periodo di storia italiana.
Per chi volesse ripercorrere in modo più approfondito la storia della rivista, conoscere i vari direttori responsabili che si sono avvicendati, le case editrici e le strategie editoriali, vi invitiamo a rileggere gli articoli pubblicati nel 2016 e nel 2017 collegandosi ai link Storia1 e Storia2. Questi due articoli sono anche stati inseriti in un volume edito dall’Accademia Nazionale delle Scienze detta dei LX, reperibile al link AccademiaXL.
Il premio Nobel per la Chimica nel 2018 in Chimica è andato agli scienziati che hanno sviluppato strumenti biotecnologici per accelerare e controllare in vitro l’evoluzione delle proteine. Queste metodologie, ideate da Arnold, Winter e Smith, hanno fornito biocatalizzatori di utilità pratica per l’industria chimica ma anche una nuova generazione di agenti terapeutici per cancro e malattie del sistema immunitario.
In ambito scientifico abbondano le sigle per snellire il linguaggio e favorire la memorizzazione ma non sempre succede. Quest’anno ricordiamoci IYPT2019, che sta per International Year of Periodic Table of Chemical Elements. L’evento non ha soltanto una valenza storica ma dovrebbe costituire l’occasione per valorizzare il ruolo centrale della chimica nella società e riaffermare il valore universale della scienza.
Dal 1° gennaio 2019 è ufficialmente operativo il Gruppo Interdivisionale di “Diffusione della Cultura Chimica”.
Le zeoliti sono alluminosilicati con struttura cristallina e microporosa. L’elevata stabilità termica e chimica, consente di utilizzarle in diverse applicazioni tra cui l’adsorbimento, la catalisi e la separazione di liquidi e gas. La comprensione delle loro potenzialità nel trattamento di correnti gassose risulta di fondamentale rilevanza non solo scientifica ma, anche, tecnologica, per cui abbiamo focalizzato questo lavoro sull’analisi del comportamento di tre diverse zeoliti (FAU, DDR e MFI) nella separazione di miscele H2-CO2 in ampi intervalli di temperatura e composizione, al fine di dare una prima indicazione su quali zeoliti siano le più indicate per questa separazione e quali siano le condizioni operative che garantiscano le migliori prestazioni.
I glucocorticoidi (GCs) sono farmaci anti-infiammatori steroidei, utilizzati dall’uomo e in ambito veterinario. Nelle acque ambientali vengono comunemente rilevati in concentrazioni fra pochi ng L-1 e decine di ng L-1. Il presente lavoro ha riguardato studi di degradazione fotolitica e fotocatalitica (TiO2 P25) di 7 GCs in diverse tipologie di acque superficiali, insieme a prove di ecotossicità su un batterio luminescente.
Un nuovo materiale a base di carbonio ottenuto dalla pirolisi di acidi umici su silice (600 °C) è utilizzato come fase adsorbente per la preconcentrazione di glucocorticoidi (GCs) presenti a livelli di ng L-1 in acque di fiume e in acque dopo trattamento in depuratore. Dopo SPE, con recuperi quantitativi e fattori di arricchimento pari a 4.000 e 1.000 rispettivamente, i GCs sono determinati in HPLC-ESI-MS/MS.
È stata investigata la fotodegradazione di fenolo e alcool furfurilico (FFA) indotta dal tripletto del 4-carbossibenzofenone (3CBBP*), un proxy per 3CDOM* nelle acque naturali. Si è proposta una metodologia per la misura delle costanti di reazione di 3CBBP* basata solo su esperimenti di irradiazione in stato stazionario.
La fibrosi cistica, causata da mutazioni della proteina CFTR, è la più comune fra le malattie genetiche gravi. Oltre a terapie di tipo sintomatico, si sono recentemente resi disponibili farmaci in grado di ripristinare la funzionalità della proteina. Il meccanismo di azione di questi composti tuttavia non è ancora perfettamente chiaro. Con queste premesse, viene presentata una rassegna degli studi strutturistici più recenti, valutando la capacità dei modelli disponibili di spiegare il meccanismo di azione e supportare la progettazione razionale di nuovi farmaci.
L’integrazione della biocatalisi con la flow chemistry può portare a procedure più produttive, controllate ed ecosostenibili. In questo contesto, abbiamo concentrato l’attenzione su reazioni redox biocatalizzate che possono essere interessanti poiché spesso avvengono con regio- e stereo-selettività e in condizioni blande. Nei nostri studi sono state utilizzate sia cellule intere che enzimi isolati e sono state sfruttate procedure di purificazione in linea per isolare i prodotti con elevato grado di purezza.
La chimica fiorentina alla vigilia della prima guerra mondiale era in procinto di compiere un radicale cambiamento. La scomparsa di Ugo Schiff nel settembre 1915, ad ottantuno anni di età, lasciò un grande vuoto. Egli era stato il fondatore della scuola fiorentina, insegnandovi chimica per oltre cinquant’anni. Schiff era un chimico “onnivoro”: i suoi interessi spaziavano dalla chimica organica a quella inorganica, dalla tecnologia alla storia della chimica. Accanto a lui da una decina di anni si trovava Angelo Angeli (1864-1931), chimico organico e sperimentatore insuperabile. Tuttavia, durante la Grande Guerra e, in misura maggiore, nell’immediato dopoguerra sorsero nuovi interessi legati alle scienze applicate. Le necessità della guerra fecero aumentare la produzione e l’impiego di leghe sempre più leggere, a partire da quelle di alluminio. Il duralluminio è una delle prime ad essere utilizzate; in Germania, con questa, si costruirono gli scheletri dei famigerati “Zeppelin” ad intelaiatura rigida. A Firenze, dove si era concentrata la ricerca dell’elemento di numero atomico 61, si giunse all’isolamento di numerosi metalli della famiglia dei lantanidi. Il passo successivo fu quello di creare nuove leghe con questi elementi.
Appena fondato il Giornale di Chimica Industriale (1919), la carica di Presidente del Comitato di Redazione venne assegnata ad Angelo Menozzi (1854-1947), professore di Chimica Agraria presso la Scuola Superiore di Agricoltura di Milano. Presentiamo colui che aprì la serie dei Direttori.