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Lo scorso settembre 2016 si è tenuto un convegno presso l’associazione culturale SATOR, Milano, dal titolo “Energia e Ambiente nella Città del Futuro”. Questa iniziativa è nata come esperimento per avvicinare la pianificazione urbanistica all’ambito tecnologico, rappresentato da ricercatori del Dipartimento di Chimica dell’Università degli Studi di Milano, variamente impegnati nello studio di processi per la conversione dell’energia ed il risanamento ambientale. Questi argomenti sono di particolare interesse per una città come Milano, in continua espansione, che ha visto negli ultimi anni la rinascita di interi quartieri grazie a felici esperimenti, in grado di coniugare energie rinnovabili, risparmio energetico, gradevolezza ed armonia nelle forme. Spazi dove, tra l’altro, la cittadinanza ha trovato luoghi da condividere. Quelle che seguono sono alcune note a valle di tale convegno, allo scopo di condividere le principali riflessioni emerse in quei due giorni.
In questa nota si ricorderà come si è salvata la chimica delle anidridi insature in Italia, ossia la sintesi di anidride ftalica, maleica, trimellitica e tetraidroftalica e dei loro derivati, come di altre anidridi, esteri, resine e compositi. La produzione di queste anidridi e dei suoi derivati è presente in Italia fin dal 1955 e si è sviluppata negli anni dapprima sotto la proprietà di aziende straniere e diventando poi italiana nel 2008, con il nome di Polynt che oggi è uno dei leader mondiali di questo settore della chimica.
Questa nota intende essere un omaggio a due grandi scienziati americani scomparsi in questo inizio di anno. George A. Olah e Mildred S. Dresselhaus lasciano un’eredità molto importante nei campi della chimica organica e della fisica dello stato solido. A entrambi va tributata la nostra riconoscenza per il loro ruolo nel progresso della scienza e per l’impegno civile dimostrato.