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Anno 2016 - Numero 5

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La Chimica & L'Industria

Numero 5
Anno 2016
Sommario

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Editoriale

I MESSAGGI DI RESPONSIBLE CARE ALLA GREEN CHEMISTRY

FERRUCCIO TRIFIRO'
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Chimica & Green Chemistry

ENANTIOPURI, SENZA USARE SOLVENTI HH

Gli amminoacidi con BnOH e p-TsOH in benzene o CCl4 a riflusso danno l’estere benzilico salificato enantiomericamente puro. Se si usa toluene, in sostituzione di questi solventi ‘highly hazardous’ (HH), l’estere racemizza. Il cicloesano è, invece, una valida alternativa: acido aspartico ed acido glutammico ne sono un esempio.

CRISTIANO BOLCHI
Chimica & Green Chemistry

LA CHIMICA DEL XXI SECOLO VUOLE INNOVAZIONE TECNOLOGICA

Poche invenzioni hanno un così forte impatto da generare altre invenzioni e quindi una radicale innovazione. Nonostante una generale riluttanza a cambiare i protocolli di produzione esistenti, solo l’innovazione e le moderne tecnologie potranno guidare una crescita sostenibile dell’industria chimica.

GIANCARLO CRAVOTTO - GIULIANO CAVAGLIÀ
Chimica & Green Chemistry

UTILIZZO DI MONOSSIGENASI PER LA BIOCATALISI INDUSTRIALE

Le monossigenasi hanno un elevato potenziale per la biocatalisi e alcuni processi industriali utilizzano già questi enzimi. Interessante è la prospettiva di combinarli con enzimi degradativi per la valorizzazione di biomasse e scarti o con processi chimici che operano in condizioni blande nell’ambito della chimica verde.

GIOVANNA DI NARDO - SHEILA J. SADEGHI - GIANFRANCO GILARDI
Chimica & Green Chemistry

MODELLI QSAR ED APPLICAZIONI PER LA GREEN CHEMISTRY

La modellistica QSAR è di grande utilità sia nell’evidenziare e prioritizzare composti potenzialmente pericolosi, anche senza dati sperimentali, sia nella possibilità di progettare molecole più sicure come alternative a composti messi al bando, nell’approccio “benign by design” della green chemistry.

Paola Gramatica
Chimica & Green Chemistry

ECONOMIA CIRCOLARE NEL MONDO CARTARIO: IL PROCESSO CRUSH

In Italia ci sono milioni di tonnellate di sottoprodotti provenienti da diverse realtà industriali che non trovano un utilizzo sostenibile. Alcuni di questi sottoprodotti, con una tecnologia messa a punto dalla Cartiera Favini, denominata Processo Crush, possono essere, con un’opportuna pratica industriale, una valida alternativa alla mancanza di materie prime fibrose in Italia. Attraverso la creazione di una rete tra diverse realtà industriali, è possibile mettere a punto, nello spirito dell’economia circolare, un coinvolgimento di reciproco vantaggio economico e tecnologico, in modo che il sottoprodotto di un’azienda possa diventare una materia prima per un’altra.

ACHILLE MONEGATO - FLAVIO STRAGLIOTTO
Chimica & Ambiente

INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ

Non è possibile continuare con l’economia lineare, basata sul falso presupposto che le risorse siano infinite. È necessario passare all’economia circolare. L’innovazione, motore della crescita e dello sviluppo, non deve generare consumismo e disuguaglianze, ma sostenibilità ecologica e sociale.

Vincenzo Balzani
Chimica & Ambiente

ARCHITETTURA URBANA DELLE AREE VERDI E STRUMENTI PASSIVI DI RIDUZIONE DELL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO E CONTROLLO DEL MICROCLIMA. ROMA: CASO PILOTA

Inquinamento dell’aria ed effetti dei cambiamenti climatici limitano la vivibilità nelle città. Architetti, esperti di Verde Urbano e specialisti di elementi chimici in aria, meteorologia, microclima, possono realizzare nuove soluzioni, con tecnologie oggi disponibili dei dispositivi passivi, capaci di abbattere gli inquinanti in aria e di potenziare la resilienza migliorando il microclima locale. Roma, impegnata a riqualificare il tratto della tangenziale-est, potrebbe applicare le nuove tecnologie di mitigazione passiva dell’inquinamento dell’aria realizzando un prototipo di buone prassi, esportabile dove vi sono esigenze simili.

LUIGI CAMPANELLA - MARIA CRISTINA MAMMARELLA - GIOVANNI GRANDONI
Chimica & Farmaceutica

SCOPRIRE I FARMACI DEL FUTURO

Nei prossimi anni, ci sarà una grande necessità di nuove molecole lead da avviare allo sviluppo pre-clinico e clinico. Queste molecole proverranno da fonti naturali (piante, microorganismi del suolo, organismi marini) o sintetiche (librerie chimiche, progettazione molecolare). Tecnologie biologiche avanzate e approccio multi-target giocheranno un ruolo chiave.

MAURIZIO RECANATINI
Chimica & Industria

IL RUOLO DELLA CHIMICA NELLO SVILUPPO DEI LAB-ON-CHIP

La chimica gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo e nella produzione di dispositivi miniaturizzati per l’analisi degli acidi nucleici. Ogni singolo modulo tecnologico dei Lab-on-chip necessita di processi di funzionalizzazione chimica che abilita il modulo stesso alla sua particolare funzione, come quella di microreattore per reazioni biochimiche, canale fluidico per movimentazione liquidi, substrato solido per lettura ottica o elettrica.

SALVATORE PETRALIA - SABRINA CONOCI
Rivisitando

DALL’INFORMAZIONE ALLA COMPLESSITÀ: UNA METAFORA DEI SISTEMI CHIMICI, BIOLOGICI E INGEGNERISTICI

La struttura del DNA ha evidenziato che la biologia costituisce un aspetto della scienza dell’informazione, aprendo interessanti prospettive nella descrizione delle caratteristiche e dell’evoluzione dei sistemi viventi a partire dalle cellule. Il confronto dei risultati così ottenuti con quelli sperimentali concernenti la sintesi di cellule con minimo genoma (JCVI-syn3.0) lascia prevedere importanti sviluppi nelle ricerche in corso nei settori della biologia sintetica e dell’ingegneria metabolica.

Sergio Carrà
Innovazione

LA RIVOLUZIONE 2D. SOLIDI PER L’ELETTRONICA POST-GRAFENE

Nei laboratori di tutto il mondo si lavora alacremente alla ricerca di nuovi materiali 2D che possano coniugare gli aspetti straordinari del grafene con quelli dei semiconduttori più affermati. Da quelli elementari (2D-eni) a quelli misti, diverse classi di solidi 2D già disponibili o considerati alla portata dei ricercatori si candidano a sostituire il silicio nei dispositivi elettronici del prossimo futuro.

Francesco Neve
Pagine di storia

LUCE DAI VETRI INFRANTI: GLI ESPERIMENTI DI FILIPPO SCHIASSI (1763-1844)

Il rinnovato interesse dei fisici per l’insieme dei fenomeni che rientrano nel campo della “meccanoluminescenza” e di cui si hanno notizie fin dal sec. XVII, risale agli anni Ottanta del Novecento e, da quel momento, ha fruttato applicazioni tecnologiche d’avanguardia. Questo articolo illustra un contributo ottocentesco all’interpretazione della “fractoluminescenza”.

MARCO TADDIA - LORELLA GUADAGNINI
Dalla letteratura

2016_5_59_ca.pdf

Monica Civera
Tecnologie Innovative

2016_5_61_ca.pdf

Pierfausto Seneci
La chimica allo specchio

QUANT’ERA VERDE LA MIA… CHIMICA!

Claudio Della Volpe